L’Italia s’è desta e si è qualificata per gli Europei, che si disputeranno in Francia la prossima estate.
La Nazionale di Conte ha centrato l’obiettivo minimo, ovvero la qualificazione diretta alla competizione continentale. L’ha fatto riuscendo a vincere un girone non proibitivo, ma di certo rischioso, con alcune compagini, come Croazia e Norvegia, rispettivamente seconda e terza, alquanto temibili.

Gli italiani, popolo di santi, poeti e navigatori, ma anche di allenatori (da poltrona), non si sono entusiasmati (per usare un eufemismo) durante le partite della Nazionale, confermando, quindi, la teoria dell’ex CT Prandelli, che sosteneva che i tifosi si accendono solamente durante le competizioni internazionali.
Le maggiori critiche verso la squadra di Conte sono quelle dirette al gioco, poco spettacolare e a volte confuso, mai del tutto convinto, troppo distante da quello che l’allenatore pugliese mostrava quando sedeva sulla panchina della Juve.
Eppure Conte è un vincente, e l’ha fatto vedere, con il primo posto del girone (non scontato all’inizio) che ha allontanato le polemiche. Ora, però, ci si aspetta un cambio di mentalità, perché difficilmente l’Italia può arrivare fino in fondo in Francia giocando come certe partite delle qualificazioni: le vittorie striminzite con Malta, entrambe per 1 a 0, i pareggi con Bulgaria e soprattutto Croazia, con la quale abbiamo rischiato di perdere.
Le ultime due partite, con Azerbaijan e Norvegia, hanno però mostrato un’Italia più tonica e dinamica, con idee e sintonia di gioco e ci dicono, quindi, che Conte potrebbe aver trovare la strada giusta per far tornare gli Azzurri nell’élite del calcio mondiale.
In Francia, però, l’Italia non sarà testa di serie. Imbattuti da 50 gare nelle qualificazioni Europei/Mondiali, eppure per il "bizzarro" sistema con cui viene stilato il ranking, che premia anche le amichevoli, non saremo teste di serie nel sorteggio di Parigi, quello che decreterà i sei gironi da quattro squadre che il prossimo giugno si giocheranno la competizione continentale.
Una sfida ancora più difficile per gli azzurri, ma siamo sicuri che ci regaleranno tante emozioni., perché nessuno sa esaltarsi come noi quando ci si gioca qualcosa di importante.
Conte è un vincente, e tutto ciò che non ci ha mostrato durante queste qualificazioni, ce lo mostrerà in Francia.