Giornata intensa quella di ieri
per la Milano calcistica: Inter e Milan hanno iniziato ufficialmente la
stagione 2015/2016.
Due squadre completamente agli
antipodi, con due allenatori così simili ma allo stesso tempo così diversi e
con due progetti vincenti, che hanno in comune la stessa prerogativa: tornare
ad essere protagoniste in Italia.
INTER
Mancini può finalmente gestire la
squadra dall’inizio, cercando di costruire un’Inter che rispecchi le sue
idee di calcio, cosa che non è riuscito a fare appieno la scorsa stagione.
Intanto, l’ex allenatore del City ha chiesto una rifondazione della squadra e
così è stato. Voleva 8-9 innesti e per ora Ausilio lo sta accontentando. Nella
casella nuovi arrivi si possono leggere i nomi di Murillo, Miranda, Kondogbia,
Montoya, ma la lista tende ad allungarsi, dato che arriverà un altro
centrocampista (Suarez? Melo?) e uno o due attaccanti (Salah? Cuadrado?
Perisic? Jovetic?). Dopo la difesa, infatti, manca ancora qualche aggiustamento
sulla mediana e nel reparto offensivo, per puntare veramente a disputare una
grande stagione.
"Il
nostro obiettivo è lo Scudetto, si lavora per colmare il gap con la Juventus.
Siamo migliorati e dobbiamo rimanere su questa squadra. E', secondo me, una
cosa fattibile. Dobbiamo avere la mentalità di una squadra che gioca per
vincere. L'anno scorso ci complicavamo le cose, ma fa parte del gioco".
Uno dei migliori pregi di Mancini è che ha sempre le idee chiare e quando si
sente di dire o fare qualcosa, la dice o la fa. Per questo l’Inter si candida
già da adesso come una rivale della Juve e, pur non partendo dalla pole, può
fare molto bene. Per ora sta vincendo il campionato d’estate, ma è quello che
inizia il 22 agosto a contare davvero. Da quel giorno non più parole, ma fatti.
MILAN
In una conferenza esplosiva, Berlusconi ha
dato il via al Milan targato Sinisa Mihajlovic. Un Milan nuovo, diverso in
tutto e per tutto, rispetto a quello delle ultime due stagioni.
In panchina è stato scelto uno tosto, un
altro che ha le idee chiare e sa quel che fa. Mihajlovic ha la personalità e la
grinta per riportare il Milan dove merita. Vuole una squadra aggressiva, che
affronti l’avversario, una squadra di cui tutti devono aver paura: ”Rosso fuoco e nero paura. Lavorare duro ed
essere professionisti esemplare. Bisogna tornare ad avere fiducia e ad essere
ottimisti. Tutti i tifosi, tutta la società, tutti devono essere uniti:
possiamo toglierci grandi soddisfazioni.” Un Mihajlovic entrato
completamente nell’universo Milan, che cita la storica frase del fondatore del
club rossonero Herbert Kilpin.
Per quanto
riguarda la squadra, sono arrivati tre ottimi giocatori (Bertolacci, Luiz Adriano
e Bacca) mentre è in arrivo anche il promettente Josè Mauri, svincolato dal
Parma. In difesa manca un giocatore di primo livello, uno alla Nesta o alla
Thiago Silva per intenderci. Se il Milan riuscisse a prendere un buon
difensore, può davvero pensare in grande. Si parla di Romagnoli, che magari non
ha così tanta esperienza, ma secondo ha delle qualità pazzesche.
Il ritorno in
Champions è l’obiettivo minimo, come ricorda Berlusconi: “Mihajlovic ha tutte le caratteristiche per
riportare il Milan ai livelli che gli spettano. Il calcio ha dei cicli, ma il
nostro imperativo categorico è tornare in Champions League.”.
Un Inter da Scudetto e un Milan da Champions
quindi: Milano sogna una stagione finalmente da protagonista. Ma non sempre i
sogni diventano realtà. Staremo a vedere.
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