sabato 4 luglio 2015

MILANO ANNO ZERO



Giornata intensa quella di ieri per la Milano calcistica: Inter e Milan hanno iniziato ufficialmente la stagione 2015/2016.
Due squadre completamente agli antipodi, con due allenatori così simili ma allo stesso tempo così diversi e con due progetti vincenti, che hanno in comune la stessa prerogativa: tornare ad essere protagoniste in Italia.

INTER
Mancini può finalmente gestire la squadra dall’inizio, cercando di costruire un’Inter che rispecchi le sue idee di calcio, cosa che non è riuscito a fare appieno la scorsa stagione. Intanto, l’ex allenatore del City ha chiesto una rifondazione della squadra e così è stato. Voleva 8-9 innesti e per ora Ausilio lo sta accontentando. Nella casella nuovi arrivi si possono leggere i nomi di Murillo, Miranda, Kondogbia, Montoya, ma la lista tende ad allungarsi, dato che arriverà un altro centrocampista (Suarez? Melo?) e uno o due attaccanti (Salah? Cuadrado? Perisic? Jovetic?). Dopo la difesa, infatti, manca ancora qualche aggiustamento sulla mediana e nel reparto offensivo, per puntare veramente a disputare una grande stagione.
"Il nostro obiettivo è lo Scudetto, si lavora per colmare il gap con la Juventus. Siamo migliorati e dobbiamo rimanere su questa squadra. E', secondo me, una cosa fattibile. Dobbiamo avere la mentalità di una squadra che gioca per vincere. L'anno scorso ci complicavamo le cose, ma fa parte del gioco". Uno dei migliori pregi di Mancini è che ha sempre le idee chiare e quando si sente di dire o fare qualcosa, la dice o la fa. Per questo l’Inter si candida già da adesso come una rivale della Juve e, pur non partendo dalla pole, può fare molto bene. Per ora sta vincendo il campionato d’estate, ma è quello che inizia il 22 agosto a contare davvero. Da quel giorno non più parole, ma fatti.

MILAN
In una conferenza esplosiva, Berlusconi ha dato il via al Milan targato Sinisa Mihajlovic. Un Milan nuovo, diverso in tutto e per tutto, rispetto a quello delle ultime due stagioni.
In panchina è stato scelto uno tosto, un altro che ha le idee chiare e sa quel che fa. Mihajlovic ha la personalità e la grinta per riportare il Milan dove merita. Vuole una squadra aggressiva, che affronti l’avversario, una squadra di cui tutti devono aver paura: ”Rosso fuoco e nero paura. Lavorare duro ed essere professionisti esemplare. Bisogna tornare ad avere fiducia e ad essere ottimisti. Tutti i tifosi, tutta la società, tutti devono essere uniti: possiamo toglierci grandi soddisfazioni.” Un Mihajlovic entrato completamente nell’universo Milan, che cita la storica frase del fondatore del club rossonero Herbert Kilpin.
Per quanto riguarda la squadra, sono arrivati tre ottimi giocatori (Bertolacci, Luiz Adriano e Bacca) mentre è in arrivo anche il promettente Josè Mauri, svincolato dal Parma. In difesa manca un giocatore di primo livello, uno alla Nesta o alla Thiago Silva per intenderci. Se il Milan riuscisse a prendere un buon difensore, può davvero pensare in grande. Si parla di Romagnoli, che magari non ha così tanta esperienza, ma secondo ha delle qualità pazzesche.
Il ritorno in Champions è l’obiettivo minimo, come ricorda Berlusconi: “Mihajlovic ha tutte le caratteristiche per riportare il Milan ai livelli che gli spettano. Il calcio ha dei cicli, ma il nostro imperativo categorico è tornare in Champions League.”.

Un Inter da Scudetto e un Milan da Champions quindi: Milano sogna una stagione finalmente da protagonista. Ma non sempre i sogni diventano realtà. Staremo a vedere.

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