
Il libro si intitola “Storie
Mondiali” ed è stato scritto a quattro mani da quel grande storyteller che è
Federico Buffa e dal giornalista freelance Carlo Pizzigoni, che ho anche avuto
il piacere di incontrare.
“Storie mondiali”, comprato a
Natale per mio papà e fatto autografare da entrambi gli autori, è diventato il mio
regalo post sessione estiva degli esami. Durante l’anno universitario il tempo
per leggere libri extra non è molto a disposizione, dato che quelli da studiare
sono sempre tanti, troppi. Dopo il mio ultimo esame, però, mi sono buttato su
“Storie Mondiali” che da troppo tempo mi guardava dalla libreria, implorandomi
quasi di leggerlo.
E appena ho avuto la possibilità,
l’ho fatto. Lo sto ancora leggendo, ma non riesco proprio a staccarmi dalle sue
pagine, che definirei magnetiche.
Il libro “Storie mondiali” ha
chiuso lo splendido percorso che Buffa&Co avevano iniziato con il programma
omonimo targato Sky, con il quale hanno ripercorso la storia dei mondiali,
concentrandosi ogni puntata su una determinata edizione, dal quella del ’30 in
Uruguay a USA ’94.
Una bibbia del calcio,
soprattutto per chi, come me, quelle edizioni non le ha vissute sulla propria
pelle. Ho 21 anni, il primo mondiale che ricordo bene è quello del 2002, il
Mondiale di Ronaldo e di Moreno.
Per questo amo leggere questo
libro, perdermi tra i vari aneddoti, le storie, le frasi… In questo libro
riesco a sentire il bello del calcio, quel calcio che ha, inevitabilmente,
accompagnato il passare degli anni.
“Storie mondiali” è forse più un
libro di storia, che di calcio. In questo libro, il calcio è il pezzo di un
puzzle che si incastra perfettamente insieme ad altri pezzi (cinema, musica,
arte), formando un’opera meravigliosa, capace di insegnare e emozionare.
Come disse Mourinho, “Chi sa solo di calcio, non sa niente di
calcio”, per questo “Storie mondiali”, non è solo un libro di calcio, ma è
molto di più.
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