giovedì 18 giugno 2015

"EL CHINO" (forse) DICE BASTA


Questa sembra la volta buona: Alvaro “El Chino” Recoba dovrebbe lasciare il calcio a fine di questa stagione, che si è conclusa con la vittoria del campionato del suo Nacional de Montevideo, titolo numero 45 in bacheca.
Lo aveva già annunciato un anno fa, poi il ripensamento e le nuove immancabili magie: difficile possa rifarlo ancora, nonostante le offerte che non mancano, dall'India soprattutto.
Recoba è stato tra i più forti e i più discontinui giocatori che hanno vestito la maglia dell’Inter negli ultimi vent’anni: faceva una partita bene, una benissimo e poi sette male, senza incidere. Ma “El Chino” era così, e gli bastava una giocata, con quel sinistro magico, per cambiare le cose. Per questo era il preferito di Massimo Moratti.
Arrivò all’Inter nel 1997 e ci giocò fino al 2007, a parte una breve parentesi a Venezia.
Due sono le giocate da mettere in copertina per il Recoba nerazzurro: il goal a Empoli, con un pallonetto pazzesco da cinquanta metri e il 3 a 2 in quell’Inter-Sampdoria passata alla storia come la partita emblema della Pazza Inter.
Non mi ricordo bene quando fece il primo goal, avevo solo 4 anni dopotutto… ma poi l’ho visto e rivisto, apprezzandolo ogni volta di più. Il secondo goal, invece, lo ricordo benissimo, come ricordo tutte le emozioni che ho vissuto in quella partita: dalla tristezza, rabbia e delusione sono passato a sorpresa, fiducia e, infine, gioia incontenibile. All’89esimo la Samp vinceva 2 a 0 (Tonetto e Kutuzov), poi è successo l’incredibile: Martins, Bobone e Recoba ribaltarono la partita, rendendo possibile l’ impossibile.
“El Chino” dice basta, appende le scarpette al chiodo, anche se quella sinistra meriterebbe un posto d’onore nel museo del calcio.

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